Il ministro ha chiarito che la scelta non è dettata da un criterio gerarchico di importanza.
Il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini è intervenuto sul tema delle chiusure di cinema e teatri e in un video messaggio ha spiegato la logica della misura per molti incomprensibile.
"Ho ricevuto molti appelli e attacchi. C'è molta preoccupazione. Sono franco: penso non si sia percepita la gravità della crisi, non si è capito a che punto siamo. La curva dei positivi è impressionante".
Il ministro ha chiarito che la scelta non è dettata "da un criterio gerarchico di importanza tra le diverse attività", ma è stata fatta perché "bisogna ridurre la mobilità. Prima si interviene prima si riduce l'andamento della curva epidemiologica. Mi impegno affinché la chiusura sia la più breve possibile. Ci dev'essere un'assunzione di responsabilità colettiva e individuale, per questo abbiamo discusso qali provvedimenti adottare, ma io mi assumo la responsabilità diretta di questa scelta, sarà il tempo a dire se è stata giusta o sbagliata.".
Lancia inoltre un appello alle tv: "Ho scritto alle televisioni, soprattutto quella pubblica ma anche le altre, di dare più spazio alla cultura, di acquistate spettacoli e pagare i diritti".
E infine: "Stiamo lavorando da qualche mese sulla piattoforma della cultura italiana che potrà offrire in streaming, a chi non potrà andare in un teatro, la possibilità di vedere uno spettacolo, in modo da avere entrate e offrire la cultura italiana nel mondo, senza pensare in alcun modo di sostituire il rapporto diretto con il pubblico nelle sale ma per integrare. Io penso che la risposta sia fare ognuno di noi il proprio dovere, nel modo migliore possibile, anch'io sto cercando di fare semplicemente questo. Per questo chiedo a voi, personalità della cultura che avete una grande influenza sull'opinione pubblica, di dare un contributo per la coesione sociale, ne abbiamo grande bisogno".
Potete vedere il video integrale sul suo profilo Facebook.